di Fabio Cuzzola

Il Parco archeologico di Capo Colonna, a pochi chilometri dalla città di Crotone, si estende per ben cinquanta ettari, occupando la punta più orientale del promontorio di Capo Colonna.

L’antico santuario Heraion Lakinion

Noto nell’antichità come “Lakinion akron”, comprende l’area archeologica antistante il bosco sacro dedicato alla dea Hera e l’area del museo.

Visibili sono i resti dell’Heraion Lakinion, antico santuario della colonia greca di Kroton fondata, secondo lo storico greco Strabone, da alcuni Achei al ritorno dalla spedizione militare della guerra di Troia. Luogo di culto molto venerato, è noto anche per essere stato frequentato da Pitagora e dagli allievi della sua famosa scuola nel V secolo a.C. È in questo periodo che il grande filosofo e matematico scelse questo lembo di Calabria come sua patria elettiva.

Il tempio dorico di Hera Lacinia

Il più importante edificio del santuario è il grande tempio dorico di Hera Lacinia edificato intorno al 470-460 a.C. Ha conservato per secoli preziosi oggetti votivi del Tesoro dedicato alla dea, tra i quali il famoso Diadema Aureo, una corona in lamina d’oro sulla quale si sviluppa una decorazione a treccia. La corona doveva cingere la testa di una statua di Hera, così come testimoniato da una serie di monete di Kroton.  Tutti i reperti sono conservati presso il Museo archeologico nazionale di Crotone.

Nelle aree circostanti il tempio si trovano i resti di un edificio, probabilmente adibito come albergo per ospiti di riguardo, e dell’edificio denominato “H”, utilizzato per i banchetti festivi e rituali. Nella zona settentrionale dell’area sono presenti parti di un insediamento di epoca romana, identificato con la colonia di Croto, datata attorno al 194 a.C. E ancora numerosi altri fabbricati, tra cui tre ville baronali settecentesche, una piccola chiesa intitolata alla Madonna di Capo Colonna, con un ampio sagrato, su cui si affaccia la Torre Nao, fortificazione del XVI secolo.

Il Museo archeologico di Capo Colonna

Il Museo archeologico attiguo, inaugurato nel 2006, propone un percorso espositivo in tre sezioni, all’interno di ampie sale. La prima sezione è dedicata all’abitato romano e propone una selezione delle principali classi ceramiche e alcuni oggetti di uso comune. La seconda sezione conserva i rinvenimenti effettuati nell’area del santuario e la ricostruzione reperti provenienti dalla copertura marmorea del tetto del tempio. Infine, nella terza sezione sono esposti reperti provenienti dai fondali della costa crotonese, frutto di numerose campagne di archeologia subacquea.