Il Parco Archeologico dei Tauriani sorge in località Taureana di Palmi.

Qui vivevano uomini di stirpe italica che, anche se in forti contatti con i Greci, mantenevano la propria indipendenza e le loro caratteristiche. Lo stesso nome di Taureani deriva dal loro animale totem, il toro.

Un luogo strategico

Il luogo in cui sorgeva Taureana era il limite nord del territorio reggino. La sua posizione in altura consentiva di controllare l’ingresso dello Stretto da Nord e, allo stesso tempo, di intrattenere rapporti con gli abitanti delle isole Eolie, che giungevano fin qui grazie al gioco delle correnti, e la cui presenza è testimoniata dai ricchi ritrovamenti di ossidiana, il tipico materiale vetroso di origine vulcanica di cui le isole Eolie sono ricche.

Parco Archeologico dei Tauriani “A. De Salvo”

Le incursioni arabe

La città venne abitata quindi a partire dall’età pregreca fino al Decimo secolo dopo Cristo, quando fu distrutta da incursioni arabe e spostata nell’attuale sito di Palmi. Proprio nell’ Antiquarium di Palmi si custodiscono molti reperti provenienti da qui. Il sito offre una splendida visione dell’imboccatura dello Stretto, consentendo al visitatore di rivivere le sensazioni degli antichi abitanti.

Il parco archeologico dei Tauriani: La Casa del Mosaico

Ha una ampiezza di tre ettari, nei quali si può osservare la Casa del Mosaico. Si tratta di un edificio in cui è presente un mosaico di piccole tessere policrome, un santuario urbano, una strada romana, un edificio teatrale di forma circolare. La capienza è di 3000 spettatori; inoltre, nel perimetro del Parco, si può visitare una Torre di guardia Spagnola risalente al XVI secolo e che faceva parte del circuito di protezione delle coste calabresi dalle incursioni dei pirati turchi. 

La Cripta di San Fantino, il gioiello del parco archeologico dei Tauriani

Il gioiello più prezioso del parco archeologico dei Tauriani è la Cripta di San Fantino, il luogo di culto cristiano più antico della Calabria. Questo edificio sotterraneo, scoperto fortuitamente negli anni ’70 del secolo trascorso, ha la caratteristica di essere un antico edificio di culto romano, trasformato in luogo di sepoltura di san Fantino il cavallaro.