Il Parco Archeologico di Archeoderi custodisce un pezzo importante di storia della Calabria.

La Calabria è una terra che ha una storia di millenni, meta di tutte le popolazioni del Mediterraneo. Tutte vi hanno trovato sostentamento, tutte vi hanno lasciato tracce della loro presenza.

Le tracce dell’insediamento degli Ebrei in Calabria

Una menzione particolare meritano gli Ebrei. La loro presenza in Calabria è testimoniata da numerosi richiami, nei documenti e nei tanti oggetti d’uso ritrovati un po’ dappertutto nel territorio regionale. Ma la testimonianza più sensazionale, che merita di essere vista, è quella custodita nel Parco Archeologico Archeoderi, a Bova Marina.

Si tratta delle tracce monumentali di un insediamento di persone di religione ebraica che proprio nella punta estrema dello Stivale hanno vissuto stabilmente, costruendo anche la loro Sinagoga.

E proprio i resti di questa Sinagoga sono emersi durante degli scavi che, partiti per caso, hanno restituito resti sorprendenti. La Sinagoga, infatti, aveva il pavimento a mosaico, i cui disegni hanno consentito di riconoscerne la destinazione.

Archeoderi e la più antica sinagoga d’Italia dopo Ostia

La più antica Sinagoga d’Italia, dopo quella di Ostia. Risale al IV secolo dopo Cristo e i suoi mosaici rappresentano oggetti tipici del culto ebraico: il candelabro a sette bracci, il corno d’ariete, il nodo di Salomone, il cedro. Cosa ci fa però una Sinagoga nel punto più profondo della Calabria?

Il luogo dove sorge, San Pasquale, è una baia nella quale sono stai ritrovate testimonianze umane fin da tempi antichissimi. Il sito dove sorge la Sinagoga era centro nevralgico anche per altri culti. Questo ci fa capire che si trattava di un luogo importante, in cui la presenza dell’uomo era strettamente collegata alla benevolenza della divinità.

Qui sorgeva una stazione di sosta in età romana. E sempre qui sono stati ritrovati reperti di abitanti italici prima dei Greci. Lo stesso nome “Deri” fa pensare al toponimo di “Delia”, città di cui non sono state trovate ancora le tracce.

Ma quello che è certo è che il sito rappresenta il punto naturale di approdo di una corrente che attraversa il Mediterraneo giungendo da Alessandria in Egitto: e proprio la sua posizione naturale ne potrebbe avere fatto il logico punto di insediamento di una comunità ebraica, forse di ebrei alessandrini, che lo usavano come punto di approdo prima di proseguire la navigazione verso il Mediterraneo Occidentale e Settentrionale.

Sarà quindi bello immergersi nella suggestione di una ricca comunità che si riuniva al suono del corno per pregare il suo Dio: ennesima testimonianza della ricchezza multiculturale della Calabria.