di Daniele Castrizio

Tra le valli dei torrenti S. Elia e Scarmaci-S. Martino a 8 km dal mare si trova il sito di Castiglione di Paludi.

Grazie agli scavi archeologici, il sito di Castiglione di Paludi, nel comune di Paludi, non lontano da Rossano, ci appare come il più organizzato dei centri dei Bruttii. L’abitato si trova su una collina, a dieci chilometri dalla linea di costa. La sua posizione è strategica e si sviluppa su due pianori, divisi da un avvallamento.

La storia di Castiglione di Paludi

Dopo la metà del IV secolo a.C., in seguito alla conquista dei Bruttii, Castiglione appare fortificato e organizzato. Gli scavi hanno dimostrato come si sovrappone a un precedente abitato di epoca arcaica e classica; nella medesima area, è presente anche un importante sito di età protostorica, attivo tra la metà del IX e la metà dell’VIII secolo a.C. Il sito antico di epoca bruttia, di cui non si conosce ancora il nome, sembra essere uno dei più significativi della regione. Questo per il suo impianto urbano di tipo ortogonale, gli edifici pubblici e il teatro; la monumentalità delle mura urbiche, costruite con blocchi parallelepipedi di arenaria locale accuratamente squadrati e giustapposti. 

Parco Archeologico Castiglione di Paludi

I ritrovamenti nel versante Nord-Est

Entrando nel sito archeologico, sul versante nord-est della cinta sono state individuate due torri a pianta circolare. Una terza torre, sempre a pianta circolare, si conserva sulla sommità della collina, permettendo il controllo sull’accesso dal mare e sul torrente Coserie. Tra le due torri, ad est, si apre una porta a cortile; una seconda porta, la cd. porta di sud-est, è posta sul fondo di un’opera a tenaglia. Esse sono caratterizzate da un notevole apparato difensivo, probabilmente risalente al III secolo a.C.

Tra la porta nord-est e l’abitato nord si trova il Centro Polifunzionale, un centro di accoglienza visitatori del Parco di Castiglione di Paludi, concepito per ospitare eventi di diverso tipo.

Il pianoro Nord

A sud-ovest del pianoro nord si trova una struttura identificata come ‘teatro’ ed alcuni edifici monumentali, mentre, ad ovest, lungo il fianco della collina, tagliato a gradini, si può visitare una struttura con cavea, che sembrerebbe non un edificio scenico, ma un luogo di assemblee politiche. Vicino al teatro si può riconoscere l’abitato nord, costituito da almeno cinque edifici, tuttora visibili. 

Oltre gli edifici, si possono riconoscere tre fornaci per la cottura del vasellame da mensa, a vernice nera e da fuoco, che cessano la loro attività in corrispondenza con l’abbandono dell’abitato, datato alla fine del III secolo a.C., forse in connessione con la guerra portata da Agatocle di Siracusa i Bruttii, nel tentativo di difendere le città greche dell’attuale Calabria. Nelle differenti aree dell’abitato sono stati rinvenuti anche alcuni pozzi e cisterne, per assicurare l’approvvigionamento idrico dell’abitato.

Dal punto di vista delle aree sacre, si deve ricordare che all’esterno della cinta muraria, presso la porta principale, è stato rinvenuto un piccolo luogo di culto , mentre, all’interno dell’edificio nord è stato rinvenuto un altro piccolo deposito di statuette fittili.