MArRC: la casa dei Bronzi di Riace

Il Museo dei Bronzi di Riace è Il MArRC, Museo Archeologico di Reggio Calabria (già Museo Nazionale della Magna Grecia)
Il Bronzo di Riace denominato A esposto al MArRC. Secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi della rappresentazione di Polinice.

Il Museo dei Bronzi di Riace è il MArRC, Museo Archeologico di Reggio Calabria (già Museo Nazionale della Magna Grecia).

Dal 2014 è annoverato tra gli istituti museali più importanti della Repubblica Italiana, quando fu reso autonomo grazie alla Riforma dall’allora Ministero per i Beni Culturali e del Turismo.

Il Palazzo che lo ospita, opera dell’architetto Marcello Piacentini, è stato il primo su suolo italiano a essere progettato espressamente per ospitare una esposizione museale.

Il progetto di Piacentini

L’edificio è un progetto di uno dei massimi esponenti dell’architettura del primo Novecento, che lo concepì in chiave moderna, ispirato dai principali musei d’Europa. Si trova nel centro della città, costituendo un elemento importante del paesaggio e della vita dei Reggini.

Il MArRC storicamente nasce dalla fusione del Museo Statale con il Museo Civico di Reggio Calabria, inaugurato alla fine dell’Ottocento per custodire i numerosi reperti archeologici provenienti dal territorio. A causa del terremoto del 1908, il palazzo del Museo Civico subì ingenti danni. Durante la ricostruzione della città devastata dal sisma, si pensò di istituire un Museo Nazionale Archeologico. L’idea era fortemente voluta, tra gli altri, da Paolo Orsi, nominato nel 1907 primo Soprintendente agli Scavi della Calabria. A sostenerla anche il grande filantropo ed educatore Umberto Zanotti Bianco.

Entrambi riuscirono a vincere le resistenze della parte più retriva della popolazione grazie anche all’appoggio degli intellettuali reggini più illuminati. Il 22 maggio 1948 è il giorno della convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e la Direzione Generale dell’Antichità dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione. Questa prevedeva la cessione in uso a quest’ultimo e l’acquisizione delle collezioni del Museo Civico, che andò così incontro alla soppressione.

Il Museo dei Bronzi e le sue trasformazioni

Aperto parzialmente al pubblico nel 1954 e inaugurato nel 1959, il Museo è stato oggetto, nel corso degli anni, di importanti trasformazioni. Nel 1981, nacque la sezione di archeologia subacquea, per dare un’adeguata visibilità ai Bronzi di Riace, considerati tra i capolavori al mondo più significativi dell’arte greca. Prima dell’ultima riorganizzazione, che ne ha completamente modificato l’assetto interno e il percorso espositivo, al secondo piano era custodita la preziosa raccolta di quadri appartenenti al Museo Civico, che oggi è possibile ammirare nella vicina Pinacoteca Comunale.

Nel novembre 2009 il Museo è stato chiuso per restauro e fu riaperto al pubblico il 30 aprile 2016.

Il nuovo allestimento

L’elemento principale dell’allestimento attuale è il nuovo cortile interno, coperto da un soffitto in vetro trasparente. Questo consente di avere un atrio, ora denominato Piazza Paolo Orsi, inondato di luce naturale.

Il nuovo allestimento permanente, scaturito dalla recente riqualificazione dell’edificio, conta 220 vetrine e si sviluppa su quattro livelli, che raccontano la storia del popolamento umano in Calabria dalla preistoria alla romanizzazione. La visita inizia al secondo piano (Preistoria e protostoria; età dei metalli), continua al primo piano (Città e santuari della Magna Grecia), al mezzanino (Necropoli e vita quotidiana della Magna Grecia: Sibari, Crotone, Hipponion, Kaulonia, Cirò e Laos; lucani e brettii) e si conclude al piano terreno (Reggio; sala dei Bronzi di Riace e di Porticello). Il piano seminterrato (livello E) è riservato alle esposizioni temporanee.

Website del Museo: www.museoarcheologicoreggiocalabria.it