Itinerari in Calabria: la Magna Grecia e le antiche mura greche di Reggio Calabria

Nell'VIII secolo a.C. ebbe inizio la colonizzazione greca di diverse zone dell'Italia meridionale

Nell’VIII secolo a.C. ebbe inizio la colonizzazione greca di diverse zone dell’Italia meridionale. L’ondata migratoria perdurò sino al V secolo a.C. e portò alla formazione di numerose colonie nell’area geografica conosciuta come Megale Hellàs o Magna Grecia. Tra le regioni che videro la nascita di centri particolarmente fiorenti si annoverano la Calabria, la Basilicata, la Campania e la Puglia.

Per quanto concerne la Calabria, alcune colonie acquisirono notevole rilievo, come Locri Epizefiri (oggi Locri e Portigliola), Kroton (Crotone), Sybaris (Sibari), Terina (Lamezia Terme) e Rhegion (Reggio Calabria). Lo sviluppo di queste città fu considerevole, tanto da portare alla fondazione di ulteriori insediamenti coloniali.

Viaggio nella Magna Grecia 

Esistono diversi itinerari in Calabria che permettono di viaggiare indietro nel tempo ed esplorare la magnifica storia della Magna Grecia. Nonostante la ricca eredità di questo illustre passato, molte delle tracce sono state perse a causa dell’attività umana e dei devastanti terremoti verificatisi nel corso dei secoli. Eppure, visitare alcuni luoghi rimane ancora l’unico vero mezzo per ripercorrere le orme delle antiche civiltà e tracciare l’evoluzione del patrimonio culturale della Calabria.

Una delle aree archeologiche di maggior rilevanza è indubbiamente quella di Monasterace, ove sorgeva la storica colonia greca nota come Kaulon. La località ospitava l’acropoli della città nell’area in cui attualmente sorge il Faro di Punta Stilo. Il sito archeologico, che comprende i resti delle aree sacre, delle cinte murarie e delle abitazioni, costituisce un patrimonio di notevole interesse storico e culturale. Tra i reperti di maggior pregio, spiccano un mosaico raffigurante un drago e un pavimento in mosaico ornato da draghi, ippocampi e delfini.

Particolarmente importante è il Parco archeologico nazionale di Locri, uno dei più grandi della regione (300 ettari racchiusi da mura antiche), situato nei pressi di Locri (l’antica Locri Epizefiri). All’interno dell’area si trovano un Museo Archeologico Nazionale e un Complesso Museale che conserva testimonianze risalenti all’età romana e tardo-antica. 

Molto interessante è anche il sito archeologico di Castiglione di Paludi, nel quale si possono ammirare importanti testimonianze di architettura militare della Magna Grecia. 

Altri siti archeologici importanti sono il Parco archeologico di Sibari (l’antica Sybaris, la prima colonia fondata dagli Achei sulla costa ionica calabrese) e l’Area Archeologica di Capo Colonna (a Crotone). 

Le mura greche di Reggio Calabria 

Parlando di rilevanti testimonianze della colonizzazione greca, è inevitabile menzionare le mura greche di Reggio Calabria, anticamente nota come Rhegion. Ad oggi, alcune sezioni delle mura si sono conservate nonostante le numerose vicissitudini storiche. Il sito archeologico più famoso relativo alle mura di Reggio Calabria, denominato “Mura Greche”, è ubicato sul Lungomare Falcomatà, nelle prossimità di Palazzo Zani.

Per quanto concerne la loro datazione, l’ipotesi maggiormente accreditata è che si tratti di mura edificate dopo la metà del IV secolo a.C., periodo in cui Dionisio II ricostruì Rhegion, assegnandole il nome di Febea. In base alle valutazioni della Soprintendenza archeologica, è plausibile che la cinta muraria costituita da mattoni crudi risalga all’epoca del tiranno Anassila, nel V secolo a.C., mentre quella realizzata con mattoni cotti sia connessa alla ricostruzione ordinata da Dionisio II. Secondo altri autori, le mura risalgono alla fine del IV secolo a.C. e la loro costruzione sarebbe da attribuire agli interventi di Dionisio II, della Repubblica Reggina e del re Agatocle.