Il santuario ‘Griso Laboccetta’: l’area sacra dell’antica città di Reghion

Tra i luoghi da visitare in Calabria c'è il santuario Griso Laboccetta, l'unica area sacra dell'antica città di Reghion
Le Danzatrici lastra in terracotta policroma raffigurante in rilievo due figure femminili, realizzata intorno al 520-500 a.C. e rinvenuta presso il Santuario Griso Laboccetta. Foto: Ulysses Associazione culturale

Il santuario ‘Griso Laboccetta’ è stata l’unica area sacra dell’antica città di Rhegion fondata alla fine dell’VIII secolo dai greci provenienti dalla città di Calcide.

IL SANTUARIO

Il nome Griso Laboccetta deriva dal nome del proprietario del fondo. A più riprese l’area fu oggetto di scavi che consentirono di ipotizzare la presenza di un luogo di culto, all’epoca esteso per un’area molto vasta. Sin dalle prime scoperte, grazie si comprese che doveva trattarsi di un’area sacra; la tipologia degli ex voto suggerì di attribuire il santuario ad una divinità femminile, identificabile con la dea Demetra e/o la figlia Kore. Il santuario fu attivo per un lungo periodo, almeno fino ad età romana imperiale, quando si aggiunsero altri culti non strettamente legati alle due divinità femminili.

Purtroppo, quello che oggi si conserva si riduce a mura di fondazione di edifici la cui pianta non è facilmente ricollegabile ad una specifica funzione. 

IL CULTO DI DEMETRA

Ciò di cui siamo certi è che il culto di Demetra era ampiamente diffuso nella Grecia continentale e nella Magna Grecia. Questo culto rivestiva una particolare importanza nelle città siceliote, alle quali Reggio era strettamente legata. Generalmente, le aree sacre erano localizzate fuori dal circuito urbano, in vicinanza di boschi e di fonti d’acqua. Demetra e la figlia Kore sovrintendevano alle pratiche dell’agricoltura ed al matrimonio, intesi come fondamenti della società civile, erano garanti della fertilità della terra e della donna.

I DONI ALLA DEA DEMETRA

Nel corso dei differenti scavi è stato rinvenuto un gran numero di materiale votivo. Gli archeologi definiscono questi reperti come ex voto, poiché si tratta di manufatti ceramici che per devozione venivano offerti alla divinità. La tipologia del materiale votivo suggerisce di attribuire quindi il santuario ad una divinità femminile, in particolare a Demetra. È stato rinvenuto anche un gran numero di statuine di terracotta: figure femminili, identificabili con la divinità stessa, seduta in trono o alzata, o con le offerenti che espletavano i riti. 

LE FANCIULLE DANZANTI O IN FUGA

Tra il materiale rinvenuto spicca la lastra in terracotta policroma raffigurante in rilievo due figure femminili, realizzata intorno al 520-500 a.C. 

Le due fanciulle raffigurate sono in movimento verso destra, con le ginocchia piegate e si appoggiano reciprocamente la mano sulla spalla, come se, appunto, stessero danzando. Indossano ricche vesti con finiture dipinte di nero, la capigliatura è dorata. 

Il reperto costituisce oggi uno dei pezzi più interessanti delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

UNA LUNGA RASSEGNA DI EVENTI

A partire dal 7 agosto 2022 inizia una rassegna di eventi che coprirà l’intero mese, fino al 31 agosto, proprio nell’area sacra di Griso Laboccetta a Reggio Calabria, in Via 2 Settembre / Via Aschenez. Oltre agli eventi, sarà possibile accedere all’area archeologica il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30. È inoltre possibile prenotare delle visite guidate all’area archeologica per gruppi di minimo 15 persone.