Bronzi di Riace, candidati a patrimonio UNESCO

I Bronzi di Riace sono candidati a diventare Patrimonio mondiale dell’UNESCO, e hanno tutte le carte in regola per esserlo. I 50 anni dal ritrovamento delle due statue – avvenuto precisamente il 16 agosto 1972, da parte del sub e archeologo dilettante Stefano Mariottini, a 300 metri dalla spiaggia di Riace -, può essere la chiave di accesso a questo importante riconoscimento artistico, culturale e di pace.

Bronzi di Riace una delle opere scultoree più iconiche d’Italia, candidati Patrimonio UNESCO

Questi guerrieri, che sono stati rinvenuti in fondo al mare, esprimono forza e bellezza e sono sinonimo di classicità. Sono una delle opere scultoree più iconiche d’Italia.

A rendere  così affascinanti i Bronzi di Riace è sicuramente il modo in cui, dopo ben 2500 anni, sono riusciti ad arrivare a noi. Come tutti quei componenti ed elementi che in genere possono mettere a rischio l’arte – il tempo, le intemperie, la natura – hanno invece consegnato alla contemporaneità statue perfette, in cui è tuttora visibile ed evidente il lavoro del loro scultore. 

È vero, la reputazione dei Bronzi di Riace è notevole, sicuramente elevata, ma ancora modesta rispetto alla quella che è la loro reale potenzialità. Questi due guerrieri non rappresentano solo il patrimonio culturale calabrese, e possono essere e diventare molto di più. Non per nulla, sono tra i simboli più importanti e indiscussi della Magna Grecia. 

Il percorso per entrare a far parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO

È necessario un percorso di candidatura che deve essere supportato da più attori e soggetti istituzionali, oltre che dall’intero territorio calabrese. Questo percorso mira a dimostrare quanto i Bronzi di Riace siano significativi e rappresentativi, e non solo per la regione in cui sono stati rinvenuti e in cui sono ospitati e collocati. Il valore dei Bronzi di Riace va ben oltre, e la speranza è che venga riconosciuto a livello internazionale.