Alla scoperta di un luogo suggestivo: la Cattolica di Stilo

Tra le perle della Calabria che meritano di essere visitate c'è senza dubbio la Cattolica di Stilo, chiesa bizantina dal grande fascino
Veduta de la Cattolica di Stilo. Foto – Calabria Straordinaria

Alle pendici del Monte Consolino, in adiacenza all’abitato di Stilo, si trova la Cattolica di Stilo. Si tratta di un termine che deriva con molta probabilità dal greco “Katholikon” e può indicare il luogo di culto di un complesso monastico o il centro di riferimento culturale per gli eremiti che vivevano in questa stessa area. 

A costruire la Cattolica di Stilo furono i monaci orientali che si insediarono nel territorio durante l’ultimo periodo bizantino tra il X e l’XI secolo ma della sua storia non vi sono documenti scritti fino al XVI secolo quando per la prima volta fu citata da Michelangelo Macrì di Siderno. Le numerose ricerche sui monumenti medievali dell’Italia meridionale ha contribuito a far crescere la sua fama. 

Ma quale era la destinazione ufficiale della Cattolica? 

Sono diverse e varie le teorie e alcune la vedono come prima ed antica chiesa matrice. Altre ne parlano come oratorio musulmano, altre ancora come di un monastero cattolico, probabilmente dedicato all’Assunta, e altre, attenendosi all’origine greca del nome, la intendono come luogo di raccoglimento per le comunità eremitiche. 

La Cattolica è un edificio visivamente molto interessante. Ha un apparato esterno insolito per il territorio in cui si trova e ha una ricchezza cromatica e geometrica tipica delle chiese orientali. L’edificio è costituito da un cubo centrale sormontato da quattro cupolette in corrispondenza dei quattro angoli. Già dal suo esterno è comprensibile la divisione degli ambienti interni. C’è un tamburo centrale dominante accompagnato da quattro aperture bifore, accanto a queste ci sono aperture angolari monofore. L’entrata della Cattolica di Stilo è situata sul lato meridionale, una scelta condizionata dalla morfologia del luogo. Il suo interno è composto da uno spazio di forma quadrata diviso da quattro colonne in nove parti uguali. 

Il particolare stile architettonico

Le colonne sono esili e provengono da epoca romana ma ognuna ha forma e stile differente. La prima a sinistra si regge su un capitello corinzio rovesciato, mentre quella più avanti poggia su un capitello dorico. Su una di queste è riportata una incisione in lingua araba che recita “non vi è Dio al di fuori del Dio unico”, corrisponde alla Professione di fede, e un’altra che letteralmente è “a Dio la lode”. La prima colonna a destra invece è scolpita e ha un’elegante croce gemmata con un’iscrizione che recita: “deus venerandus – dominus passus – apparuit – nuper”. Si tratta di un testo biblico relativo all’Epifania che significa: “ci apparve Dio, Nostro Signore”. L’iscrizione è stata attribuita a un monaco basiliano di nome Paolo e forse si riferisce ad un’apparizione avuta sull’Aspromonte. 

All’interno della Cattolica di Stilo si nota subito l’illuminazione, tipica dell’architettura bizantina, che è crescente dal basso verso l’alto ed esaltata nelle prime ore del giorno. Le  tre absidi della parete orientale accoglievano le funzioni rituali. Ognuna di queste aveva quindi il suo ruolo oltre che la sua posizione: quella centrale, detta “bhema”, conteneva l’altare vero e proprio; quella sul lato sinistro, “prothesis”, accoglieva il rito preparatorio del pane e del vino; quella a destra, “diakonikon”, riguardava la vestizione dei sacerdoti. In corrispondenza dell’abside di sinistra è posta una campana risalente al 1577, epoca in cui la chiesa è stata convertita al rito latino, e raffigura a rilievo una Madonna col bambino. 

Termina l’interno un’acquasantiera da parete con conca baccellata in granito e situata sulla parete destra rispetto l’ingresso della chiesa e che risale probabilmente al periodo in cui si è passati dal rito greco a quello latino.