di Fabio Cuzzola

Il Parco Archeologico di Locri Epizefiri si trova nella Locride: uno dei punti turistici più attrattivi per paesaggio e storia.

In un territorio abitato sin dall’età del ferro, così come attestato dalla scoperta di numerose tombe a camera delle necropoli nell’entroterra, la Locride è oggi uno dei punti turistici più attrattivi dal punto di vista paesaggistico e storico. È qui che i coloni greci sperimentarono forme di convivenza pacifica, come a Gerace, o di duro scontro, come a Roccella, dove ci sarebbero le prove archeologiche di una distruzione violenta con le popolazioni autoctone. L’antica colonia di Locri arrivò a controllare un’area vastissima che dalle coste del basso Jonio arrivò a controllare colonie fin sulle pendici del versante tirrenico dell’Aspromonte. 

Locri: Il Parco Archeologico

Iniziando la visita al Parco, a poca distanza dal Museo, notiamo un tratto di muro e una torre a pianta quadrangolare, di epoca ellenistica. Un santuario nei pressi è dedicato a Demetra, in località Parapezza, fondato in epoca arcaica. A poca distanza c’è anche la porta e la torre circolare di Parapezza. I fondi per la costruzione sono menzionati in una tabella in bronzo, al MArRC. Subito oltre vediamo un tempio dedicato ad Afrodite, edificato alla fine del VII sec. a.C.. Alla decorazione della facciata occidentale del tempio sono pertinenti le statue dei Dioscuri (ora al MArRC). Superato il santuario di Zeus Fulminante, riconosciamo la Porta Portuense, collocata accanto ad un muraglione e a un probabile approdo portuale. 

La Casa dei Leoni

Nell’area sud-est della città, in località Centocamere, si può visitare un sacello degli inizi del V secolo a.C. dedicato ad Afrodite, poi inglobato in una ricca casa di IV-III sec. a.C., la cd. Casa dei Leoni. La casa è stata interpretata dagli archeologi come un santuario in onore di Adone. Poco oltre riconosciamo un portico a U, in cui si trovano molti pozzi votivi. Potrebbe essere una sorta di foresteria per i pellegrini o il luogo dove si esercitava la prostituzione sacra. Accanto è situato il quartiere di Centocamere, protetto con un tratto di mura e due porte, di epoca ellenistica. Nell’area esistono numerose fornaci di diversi tipi, alcune di grandi dimensioni. 

Casino Macrì

Se ci si dirige verso oriente, si trova prima il Casino Macrì, grande edificio padronale dell’Ottocento. Il casino ingloba un edificio termale romano, il cui frigidarium si sovrapponeva a un isolato della città greca, sui resti di una strada e di alcune abitazioni. L’area del Casino fu, in seguito, utilizzata usata a scopi abitativi tra II e VI secolo. d.C.  Proseguendo ancora oltre, si giunge a Petrara, la città romana di Locri, con case, strade e il foro cittadino. 

Teatro di Locri

Alle pendici dell’altura di Cusemi, poco più in alto del Dromo, si può visitare il teatro greco-romano di Locri, costruito intorno alla metà del IV sec. a.C., ma modificato in epoca romana, per lo svolgimento degli spettacoli tra gladiatori e belve feroci, eliminando le file più basse al fine di erigere un muro di protezione per il pubblico. In questa ristrutturazione furono anche costruiti muri radiali per contenere la cavea, e piantati nel terreno pali lignei che consentivano di proteggere gli spettatori dal sole, mediante un velum di copertura.